Hikikomori

HIKIKOMORI
HIKIKOMORI

Hikikomori

Gli hikikomori sono giovani, prevalentemente maschi, che si ritirano dalla vita sociale e si rinchiudono nelle loro stanze,

interagendo solo con il mondo virtuale o dedicandosi a lunghe ore di sonno e giochi online.

Questo fenomeno, originario del Giappone, si è diffuso negli ultimi anni anche in altri paesi, tra cui l’Italia, dove si stima che ci siano circa 50.000 casi.

La parola hikikomori deriva dal giapponese e significa “stare in disparte, isolarsi, rinchiudersi”.

Si tratta di una condizione psicosociale che si manifesta con un marcato isolamento volontario dalla società, che dura almeno sei mesi e che compromette la qualità della vita del soggetto.

Gli hikikomori sono solitamente adolescenti o giovani adulti, che abbandonano la scuola, il lavoro, gli amici e le attività ricreative, e si rifugiano nella propria camera, dove trascorrono la maggior parte del tempo al computer,

navigando in internet, guardando video, giocando o chattando.

Spesso hanno un ritmo sonno-veglia invertito, dormendo di giorno e restando svegli di notte.

Evitano il contatto con i familiari, e possono manifestare episodi di violenza, depressione, ansia, fobia sociale, paranoia o pensieri suicidari.

La sindrome hikikomori è considerata da alcuni studiosi come una forma di disturbo evitante della personalità, di disturbo ossessivo-compulsivo, di disturbo schizotipico o di disturbo dello spettro autistico.

Tuttavia, non tutti gli hikikomori presentano questi disturbi, e alcuni possono essere considerati semplicemente come persone introverse, timide o asociali.


Non esiste una causa unica o universale che spieghi il fenomeno degli hikikomori, ma piuttosto una combinazione di fattori individuali, familiari, sociali e culturali, che variano da caso a caso.

Tra i possibili fattori scatenanti, possiamo citare:

– Un’educazione troppo rigida, autoritaria o permissiva, che non favorisce lo sviluppo di un’identità autonoma e di una sana autostima.

– Un’esperienza di bullismo, di abuso, di trauma o di fallimento scolastico o lavorativo, che provoca un senso di vergogna, di paura, di rabbia o di impotenza.

– Una società competitiva, esigente e omologante, che impone standard elevati di successo, di prestazione, di appartenenza e di conformità, e che esclude o discrimina chi non li raggiunge o non li condivide.

– Una cultura tecnologica, digitale e virtuale, che offre stimoli, gratificazioni, relazioni e identità alternative e fittizie, che possono sostituire o compensare quelle reali e insoddisfacenti.


Come riconoscere un figlio hikikomori

– Un progressivo disinteresse e distacco dalla vita reale, dalla scuola, dal lavoro, dagli amici, dalle attività ricreative e dai familiari.

– Un aumento del tempo trascorso in camera, al computer, in internet, ai videogiochi o a dormire.

– Un cambiamento del ritmo sonno-veglia, con una tendenza a dormire di giorno e a stare svegli di notte.

– Una riduzione o un rifiuto del contatto fisico, verbale o visivo con i familiari, in particolare con il padre, e con le altre persone.

– Una manifestazione di sintomi psicologici, come depressione, ansia, fobia sociale, paranoia, aggressività o pensieri suicidari.

Se si notano questi segnali, è importante non ignorarli o minimizzarli, ma cercare di capire cosa sta succedendo al proprio figlio, e di intervenire prima possibile, con l’aiuto di un professionista qualificato.


Suggerimenti per i genitori


– Non giudicare, criticare, colpevolizzare o stigmatizzare il figlio per il suo comportamento, ma cercare di comprenderne le ragioni, i bisogni, le paure e le sofferenze.

-Inutile forzare, minacciare, ricattare o punire il figlio per farlo uscire dalla sua camera o dalla sua condizione, ma offrirgli sostegno, incoraggiamento, fiducia e rispetto.

– Non isolarsi, negare o vergognarsi del problema, ma aprirsi, confrontarsi e chiedere a professionisti.

– Non arrendersi, disperare o perdere la speranza, ma credere nella possibilità di cambiamento e di guarigione del figlio, e nella propria capacità di aiutarlo.

Gli hikikomori sono adolescenti che si isolano dal mondo, rinunciando alla vita sociale e rifugiandosi nella propria stanza e nel mondo virtuale.

Si tratta di un fenomeno complesso, che coinvolge aspetti individuali, familiari, sociali e culturali, e che richiede un’attenzione e un’azione multidimensionale.

I genitori hanno un ruolo fondamentale nel riconoscere, affrontare e risolvere il problema, con l’aiuto di specialisti competenti e sensibili.

Gli hikikomori non sono casi irrecuperabili, ma persone che hanno bisogno di ritrovare il senso e il piacere della vita reale, e che possono farcela con il giusto sostegno e la giusta motivazione.

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Marilena De Micco

Mi chiamo Marilena De Micco, ho conseguito la laurea in Psicologia clinica e di comunità nel 2002 presso l’Università “Sapienza” di Roma; nel 2010 la specializzazione in Psicoterapia presso la Scuola Europea di Formazione in Psicoterapia Funzionale di Napoli e nello stesso periodo mi sono formata nei trattamenti antistress. Ho voluto coltivare anche la passione per l’insegnamento che già era nata alle superiori, dove ho preso il diploma Magistrale, infatti parallelamente alla professione di psicoterapeuta si è sviluppata anche quella di formatrice presso scuole pubbliche e private, sia in qualità di docente esperto esterno che di tutor interno su diversi temi di interesse psicologico. Già in giovanissima età avevo deciso cosa avrei fatto da grande e con impegno e perseveranza posso dire di essere tra i fortunati che fanno esattamente quello che volevano fare e che coincide con una passione. Sono moglie e madre di due adolescenti e come molte donne mi organizzo per trovare un equilibrio tra vita privata e vita professionale. Divido il mio tempo tra aule e studio privato, famiglia, amici e corsi di vario genere per continuare a curare anche la mia stessa formazione. Curo questo sito web da quasi due anni promuovendo la mia professione e condividendo articoli di interesse psicologico e formativo, nonchè contenuti gratuiti. Mi auguro tu possa trovare in questo sito l’aiuto che cerchi o le informazioni di cui hai bisogno, e se desideri lasciare un commento agli articoli che hai trovato interessanti sarò ben lieta di risponderti!

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