Non siamo nate mamme, non abbiamo avuto un libretto di istruzioni quando abbiamo deciso di mettere al mondo i nostri figli.
Imparare a diventare genitore
Abbiamo improvvisato, molto spesso abbiamo fatto tesoro… o danno dipende dagli insegnamenti delle nostre mamme, nonne, e così via da generazioni, ma non siamo nate mamme!
Il ruolo di mamma così tanto scontato, di scontato non ha proprio nulla, perché una madre per ogni figlio, assume un atteggiamento diverso che crea il ponte tra la propria vita e quella che mette al mondo, e che giorno dopo giorno si allontana sempre più dalla sua “pancia”. Se con un figlio bisogna adottare un certo atteggiamento, con un altro spesso talvolta risulta inadatto o addirittura controproducente.
Capita molto spesso, infatti di vedere fratelli o sorelle che sono poli completamente opposti e ci si domanda come è possibile?
Il ruolo guida del genitore
Ed è proprio in quei casi che un genitore pur mantenendo la stessa linea guida, deve assumere per ben amalgamarsi con le caratteristiche del figlio, un diverso modo di porsi.
Importante è comunque sempre conservare il ruolo di genitore.
Uno degli errori infatti che più comunemente una madre fa, nella speranza di costruire un rapporto sano e, creare così la complicità con un figlio, è quello di fare l’amica.
Questo accade soprattutto nella fase adolescenziale
Noi siamo mamme, e non possiamo essere amiche.
Gli amici hanno un ruolo completamente diverso. La madre buona o pessima che sia è una figura a sè stante, non può e non deve essere intercambiabile. Talvolta deve rimanere nell’ombra, perché deve lasciare il posto all’amico, ma deve restare tale.
Ogni figlio deve sapere che, anche se sbaglia, può tornare indietro e lei ci sarà sempre.
Deve poter avere la consapevolezza che può contare su di lei, ma non deve dare per scontato che possa sempre dargli ragione…anzi deve sapere che se non lo dovesse ritenere opportuno non lo farà, perché è così che si aiuta un figlio a crescere.
La differenza che fa male
Ma come esistono figli diversi, esistono nel bene e nel male, madri che lo sono con un istinto innato, madri che imparano via via ad esserlo e diventano sempre più amorevoli e accudenti, ed esistono madri tossiche.
Come riconoscere la madre tossica
Le madri tossiche tendono ad essere maniache del controllo nei confronti dei propri figli, da quando sono bambini fino a quando sono degli adulti.
Manifestano in diversi modi questo potere sui propri figli, a volte esercitando pressione su tutto ciò che essi fanno, criticando tutto il loro operato se non è esattamente come suggerito, lavorando quindi sulla disistima del figlio. Il controllo giustificato dall’affetto è il peggior atto di iperprotezione, perché impedisce ai bambini di diventare autonomi, capaci e coraggiosi, ma soprattutto non gli permette di imparare dai propri errori.
Queste madri, possono essere opprimenti, invadenti, possono essere autocelebrative, e quindi di conseguenza non pongono l’attenzione sul bisogno del figlio, ma su ciò che esse si aspettano dal figlio.
Una madre tossica spesso nasconde una chiara mancanza di autostima e di autosufficienza che la porta a vedere nel figlio quell’ancora di salvezza da manipolare e controllare affinché rimanga per sempre al suo fianco colmando le proprie mancanze.
Le persone che hanno una madre tossica sono sicuramente poco sicure di sé.
Hanno difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno senza aver prima ricevuto l’ok della madre.
Sono persone che difficilmente riescono a progettare un proprio futuro, che riescono ad esprimere e provare a realizzare un proprio sogno. Sono troppo forzatamente concentrate a realizzare quello della propria genitrice, non tanto per il desiderio di farla felice, ma piuttosto per il timore delle conseguenze psicologiche che potrebbe creare una delusione.
Come fare per interrompere questo ciclo di tossicità?
Un figlio consapevole deve necessariamente denunciare questo stato di cose, pur nella consapevolezza che farà del male a sua volta. Affidarsi ad un buon terapeuta, potrà senz’altro essere importante affinchè questo cordone ombelicale malsano, possa essere pian piano reciso, senza creare danni e fratture tra la madre ed il figlio. In che modo?
Non sempre tagliare completamente i legami con la madre può essere la soluzione, bisogna lavorare sul riappropriarsi dei limiti. E’ fondamentale alzare dei paletti.
E’ importante capire innanzitutto che è arrivato il momento per rendersi conto che, il guscio spesso anche comodo, vada abbandonato, seppur nella consapevolezza che inizialmente forse sarà più dura.
Dovrà sentirsi responsabile delle proprie azioni una volta nella vita, e soprattutto sapere che se cade da solo si dovrà rialzare, altrimenti non sarà mai in grado di spiccare alcun viaggio da solo.
Il ruolo più difficile
E sì la parte difficile è proprio del figlio. La madre è sofferente ma sarà più presa a combattere per tentare di recuperare l’ancora spezzata della dipendenza, piuttosto che rendersi conto che la nave è finalmente salpata senza di lei..
- Hai questo problema?
- Sei figlio di un genitore tossico?
- Ti senti una madre tossica?
- Contattami e parliamone insieme
Mio marito a 57 anni ancora a paura di deludere la madre lei dice che vi ho generato a fare se poi mi lasciate sola?
Ciao Marina, eh sì, l’atteggiamento possessivo è tipico della madre tossica che utilizza spesso il senso di colpa come arma di ricatto emotivo e questo fa il paio con il bisogno di approvazione del figlio.
Grazie per aver commentato
Purtroppo, io stò vivendo tutto ciò con la conseguenza che ha l’appoggio pure di mio padre. Come si può curare una mente malata già da tempo? a causa sua ho perso amicizie , relazioni affettive e cose varie solo per il suo ego smisurato. Dovrebbero riaprire i manicomi per ste persone.
Ciao Luca, sento tanta frustrazione nelle tue parole, ed hai tutta la mia comprensione. Purtroppo non se ne parla abbastanza, ed è per questo che ho creato un PDF più ampio rispetto all’articolo dove puoi trovare spunti di riflessione. Se ti fa piacere lo trovi a fine articolo scaricabile gratuitamente. ❤️
Io non so se mia madre sia tossica. So solo che da quando ero piccola, ogni cosa, ogni pensiero prima doveva avere il suo parere e tutt’ora è così. Un Esempio stupido è stato qualche settimana fa: avevo deciso di cambiare l’appello di un esame e glielo avevo detto per avere un parere. Il mio cambio di data le è sembrato quasi come se stessi facendo la rinuncia agli studi. Non posso mai esprimere la mia opinione perché potrebbe arrabbiarsi, e potrebbe arrabbiarsi anche per una piccola parola detta. Un altro esempio sono le amicizie. Per sfortuna o per altro ho perso molte amicizie e lei dice sempre “dove ho sbagliato?”, come se fosse colpa sua se ho pochi amici e questo, però, fa sentire in colpa me, ed è un argomento che mi fa male, in quanto per le amicizie perse io ho sofferto. Ogni volta che si discute tira fuori la parola “ingratitudine”, anche quando non c’entra nulla. Si litiga e discute quasi tutti i giorni e in casa non si respira più.
Ciao Luana, comprendo le tue perplessità, se vuoi saperne di più ti invito a scaricare il PDF gratuito sulla madre tossica, mi auguro ti possa dare chiarezza e soluzioni.❤️
Salve, vorrei scaricare il libro ma inserendo l’email mi da errore. Ho provato anche con diverse email. Come posso risolvere? Grazie.
Ciao Francesca te lo invio privatamente alla mail che hai usato per scrivermi
Salve io sono Daniela ho 40 anni e credo di avere una madre tossica fin da quando ero bambina se nn fCevo una cosa come ad esempio leggere mia madre mi picchiava anche nei supermercati mia madre mi dava dei ceffoni perché come tutti i bambini facevo i capricci. Poi quando mi sono laureata e ho iniziato a lavorare e i miei colleghi mi facevano mobbing io tornavo a casa piangendo lei invece di dirmi che la mia felicità era la prima cosa lei mi minacciava dicendo che se nn andavo a lavorare nn mi avrebbe più mantenuto una volta 10 anni fa nn ricordo bene il motivo prese il decoder della tv e me lo spaccò in testa mandandomi in pronto soccorso perché il sangue nn si fermava e due giorni dopo ebbi i sintomi di un trauma cranico con vomito e abbassamento di pressione .una volta mi disse che lei se avesse potuto si sarebbe fermata a 5 figli io sono la sesta . Io sono single lei mi avrebbe visto volentieri sposata a 20 anni con un poco di buono che avevo conosciuto e che per fortuna feci in tempo a lasciare. Ha quasi costretto mia sorella ( quasi perché lei la sfiniva per farle portare a casa il suo fidanzato che poi sposò e da cui ha avuto 2 bellissimi ragazzi) .ia sorella incolpa mia madre e me della sua infelicità e sta diventando a sua volta una madre tossica per loro io sono 3 anni che non vedo questi ragazzi perché sennò li rovino dice lei
Ciao Daniela, che pesi che devi avere nel cuore! È toccante ciò che hai scritto e oggi che sei una donna adulta si sente la consapevolezza che hai di quanto possa fare danni essere una madre tossica, che altro non è che una donna infelice e incattivita dalla vita ma che purtroppo può diventare anche psicologicamente disturbata e seriamente pericolosa…
Grazie per aver voluto condividere con me e con gli altri lettori… ti abbraccio forte ❤️
Buonasera.
Sono una ragazza cresciuta con una madre ipercritica, molto giudicante, denigra sempre ed è anaffettiva.
È vero che il ruolo di genitore probabilmente è il più difficile al mondo e che si apprende passo dopo passo ma, alcuni non ci sono proprio portati per svolgere questo ruolo delicato che resta tutta la vita. Nessuno obbliga a diventare genitore ma, quando lo si diventa bisognerebbe impegnarsi molto per far crescere serenamente un bambino e invece molte volte non è così.
Vorrei anche dire almeno per la mia esperienza che purtroppo non tutte le madri hanno quello che viene definito ” istinto materno” , non tutti i genitori sono in grado di voler bene, di dare affetto sia con parole di incoraggiamento sia con gesti come un bacio sulla guancia o un abbraccio. Purtroppo non si possono scegliere i genitori e , quindi a volte ci si sente ” orfani” figli di una ” non mamma”.
Saluti
Margherita
Ciao Margherita,
condivido appieno le tue affermazioni! Esistono “non mamme” come le definisci tu e “non papà”. Da Psicologa posso solo dirti che se sono così è che purtroppo a loro non è andata meglio quando erano figli…una tristissima catena di vuoti d’amore.
Saluti a te,
Marilena
Sono una mamma di 46 anni sposata e con dei figli, con mia madre ho avuto sempre un rapporto basato sulla sopportazione, perché è molto invadente e quando litighiamo, (solo perché esprimo un parere oppure perché si è alzata nervosa), dalla bocca escono parole volgari e poco rispettose, anche in presenza di mio marito. Da per scontato che ogni estate ansia trovarla, anche se mio figlio essendo da solo di annoia. Protegge invece molto mio fratello,lo mette contro e con il quale ha una certa complicità, anche se poi per lei ci sono stata sempre e solo io. Per un po’ di tempo non ci siamo sentite, dopo che è stata da me per cinque medi e poi mi ha mandato a quel paese,ma ultimamente lo facciamo
tramite telefono, mantenendo un rapporto di apparenza. Io non credo possa durare e mio marito è molto arrabbiato con lei. Cosa devo fare? Ah, ha cercato di mettere i miei figli contro!
Ciao Elisabetta, quello che racconti è l’esito di anni e anni di incomprensioni e mancanza di comunicazione e dirti cosa fare non è possibile senza conoscere a fondo le dinamiche che hanno portato a tutto ciò.
Tuttavia una cosa è certa: il tipo di rapporto che vogliamo avere con una specifica persona, il rispetto che vogliamo, il modo in cui vogliamo che ci trattino e ci parlino, i confini che vogliamo stabilire, la disponibilità che vogliamo dare…. sono anche nostre scelte non solo dell’altro. Tu stai scegliendo qualcosa in questo rapporto? Pensi di essere pronta a cambiare qualcosa?
Io non so che difficoltà o motivazioni possa avere tua madre, ma non va bene se ti senti così…
Ti abbraccio
Buongiorno a tutti. Scrivo questo commento a malincuore. Io convivo con mia madre e mio figlio. Penso sempre che la vita o il destino non vuole che io viva libera e felice. Penso spesso che Dio mi stia punendo per qualcosa che non so. Non so se raccontarvi tutto quello che è successo ma… in breve:
La mia vita inizia che io stavo in culla… piangevo perché in casa un uomo ha accoltellato mio padre e mia madre finiti in ospedali meno male sono sopravvissuti. Dopo questa mio nonno mi porta nella casa in campagna dove c’è anche nonna. Purtroppo ci prova con me e mi mette le mani addosso nascondendo le cose a nonna…trauma.
Mia madre era in Italia a lavorare affinché non è finita a lavorare in un night club.
Mi porta in Italia con sé…la accompagnavo quasi ogni notte a lavoro. Sennò mi chiudeva a casa da fuori. Non voleva che io avessi né amiche né amici. A scuola era terribile. Avvolte non dormivo perché lei se ne stava tre giorni in cucina a bere e fumare con suo amico …e io non potevo dormire. Mi spaccava il telefono.. non le si poteva dire nulla … affinché un giorno mi ha detto “Prova a lavorare al night vedrai ti pagano bene che dobbiamo aiutarci a vicenda” …io a 18 anni volevo vivere una vita come ogni adolescente …manipolata da mamma e pure mia nonna…finisco a lavorare al night per 4 mesi. (Ah ..non ho detto che i miei 18 anni li ho festeggiati li ..) non per mia scelta.
Ho visto cose orribili… ragazze che piangono…droghe…ma io non ho mai provato niente. Sono una ragazza solare ..buona . ambiziosa…non ho mai voluto fare di tutto ciò. Anche perché a 17 anni mi hanno asportato la tiroide…un trauma assurdo dove è cambiata la mia vita in peggio…senza voce .. perché mi hanno pure toccato le corde vocali! Io cantavo era la mia passione più grande!
In quel periodo di lavoro.. a casa c’era l’aria sempre più pesante…così sono scappata dalla mia amica ..l’unica in quel periodo ad avermi aiutata tantissimo sapendo tutta la situazione. Dopo varie telefonate da nonna e mamma ..dopo avermi insultata e poi manipolata minacciata sono dovuta ritornare li. Anche perché la mia amica non mi poteva mantenere avendo tre figli. Entrata li…la vedo sbacciuchiarsi con uno e l’altro ubriacare penso…”questa è mia madre?”
Dopo un mese di lavoro… incontro un ragazzo. Bellissimo e con un buon lavoro. E siccome avevo uno sfratto da una casa di un amico…non sapevo dove andare e l’unica soluzione era venire da lui. Pensavo che fosse una bella storia..passavamo notti a parlare senza renderci conto del tempo. Mi venne l’idea di farci un figlio e di convivere..così glielo propongo. Mi ha detto che lui non vuole ma alla terza volta mi dice “Guarda che poi TU devi badare alla casa …TU devi badare al bambino..”) io avendo 19 anni .non capivo e pensavo andasse bene. Bè alla fine siamo stati insieme tre anni INFERNO totale. Lui che mi rompeva tutto in casa e mi minacciava di prendermi mio figlio così da segregarmi in casa ..caos totale. Sono subito scappata dai carabinieri a fargli la denuncia.
Il fatto è che a scappare mi ha aiutato l’attuale compagno di mamma …e mi ha portato in una casa. Dove vivevo con le candele senza acqua e luce. Poi dopo vari arrangiamenti mi sono iscritta a scuola e sono diventata ragioniera. Però ho pensato che mi serviva aiuto e mia madre era all’estero che lavora a li. Ma mi ha detto che si è stufata di lavorare e che è cambiata e quindi voleva venire da me a darmi una mano con mio figlio….ero titubante…era un nuovo inizio…ho accettato perché davvero mi serviva una mano e lei è la nonna.
E da quel maledetto 2017 convivo con lei.
Tra litigi…e varie cose ..vi dico solo che il salotto è diventato suo ..anche la TV ..la cucina non la posso toccare …e in pratica vivo in camera mia come in una prigione. Non le si può dire nulla. È davvero molto molto isterica. Col bambino si comporta bene anche se avvolte dai nervi lo insulta. Faccio tutto! Padre . madre…devo provvedere a come avere soldi per la spesa senno sono guai. Sono come un marito sotto ciabatta della moglie…anzi ..come una cenerentola con la matrigna che non ti fa fare nulla! Mi dice anche dove portare mio figlio a giocare e vuole assicurarsi di portarlo …mi chiede le foto ! Mia nonna specialmente. Vivo questo incubo anche con lei. . quando ci si mette sanno essere delle insensibili stronze ! Mi sono rotta. Mio figlio è autistico devo provedere al suo futuro e organizzare le terapie. (Alle quali mamma non ci è mai venuta..manco portarlo al parco!)
Dopo tutto quello che ho subito…non ho mai avuto l’opportunità di scegliere io..! Di vivere …di respirare come voglio! Sono scappata da un incubo all’altro e a nessuno gliene frega niente! Sono davvero disperata. Sto aspettando che che esca il bando per i contributi d’affitto o le case popolari.
Forse è anche colpa mia che non ero più decisa come le altre. Midispiace per il testo lungo. Ma non lo dico mai a nessuno…e qui mi sono un po’ sfogata .
Cara Barbara,
non ho parole! È davvero tanto da gestire e sopportare, lo sarebbe per chiunque.
La tossicità della situazione è impressionante! Punta all’indipendenza economica il prima possibile e chiedi aiuto ai servizi sociali della tua zona.
Ti abbraccio ❤️
Salve.
Ho 14 anni e mi sono rifugiata in questi siti per capire se effettivamente mia madre/padre è tossica/o oppure solo severa. E mi servirebbe una mano.
“Tutto” è iniziato quando andavo in 3° elementare, quando in una verifica presi 5 (un’insufficienza neanche tanto grave, la prima). Il motivo per questo voto è stato il fatto che, in una verifica di 3 pagine, non avevo risposto a TRE domande. Mia madre neanche provò a capire, mi picchiò. Tanto. Due giorni dopo riuscivo ancora a vedere i segni delle sue mani su di me. Inutile dire che da allora non prendo più voti sotto l’otto e che i numeri mi importano più dei concetti in sé.
Sono passati gli anni e tutt’oggi mi ritrovo una madre che, se non con la violenza fisica, mi tiene “sotto controllo” con minacce e urla. Mi controlla continuamente il telefono, mi impone ridicole regole che molte volte hanno portato i miei compagni a prendermi in giro.
Ogni giorno dei tre mesi d’estate scrive per me e mia sorella una lista di cose da fare e se non le facciamo urla. E così mio padre. Tanto che quando c’è una discussione e loro urlano o io devo dire la mia, le parole non escono. Mi si chiude la gola e piango. E, ovviamente, ogni volta che piango peggiorano la situazione dicendo la classica frase: “Se non smetti di piangere adesso vedi” o cose simili.
Ogni volta che sparisce qualcosa (o che mia madre non la trova) da la colpa a me.
Ogni volta che fa un errore, da la colpa a me.
Ogni volta che sto male non mi danno importanza, dicendo “non è niente” o “smettila di lamentarti”. La cosa peggiore è che ci sono, o almeno c’erano, dei momenti belli, di affetto, e ciò mi fa arrabbiare ancora di più. Scrivere ciò che provo dentro di me, che sono emotivamente debole e per ogni cosa piango, è difficile in un commento.
Spero comunque di aver reso l’idea.
Grazie mille <3
Ciao Greta, capisco la tua esasperazione ed è importante che tu stessa voglia capirci qualcosa di più, perché vedi la consapevolezza è il primo passo per il cambiamento.
Scarica gratuitamente il libro che trovi proprio sotto l’articolo e chissà che non ti aiuti a fare luce sulla tua situazione. Se hai difficoltà a scaricarlo scrivimi pure e te lo invio volentieri ❤️
Ho trovato in Lei una persona dedita al suo lavoro. Con questo articolo e la sua risposta, mi ha donato la sua esperienza e professionalità e per questo la ringrazio.
Grazie per le tue parole e buona fortuna per tutto!
Da piccola all’età di 7/8 anni i miei genitori si sono separati da lì mia mamma non c’era mai la sera e usciva quasi sempre e io e mio fratello più grande stavamo a casa con mio padre. Fin da piccola mio padre mi accompagnava a scuola e mi veniva a prendere comprandomi sempre la merenda da un panificio che avevo davanti la mia scuola( mai mia mamma mi faceva la merenda o mi accompagnava a scuola). Mio padre fa un lavoro che lo impegna tutto il giorno quindi quando dovevo fare i compiti per casa li facevo sempre da sola e mia mamma non mi dava mai una mano piuttosto mio padre quando si ritirava da lavoro mi aiutava lui ma essendo che era stanco anche lui quando non riuscivo a capire mi urlava contro infatti prendevo sempre insufficienze a scuola e ai miei genitori non importava più di tanto. A volte mia madre litigava con mio padre e quando era presa di rabbia iniziava a buttare le cose per terra a urlare per tutta casa e a buttare anche i miei giochi. Quando c’è l’aveva con me e mio fratello prendeva il sacco della spazzatura e buttava quasi tutti i miei giochi e a volte mi alzava anche le mani tirandomi i capelli e dandomi schiaffi, tutto ciò lo faceva solo con me mentre con mio fratello mai poiché lui ha dei tratti autistici ed è una persona sensibile. Non ho neanche un ricordo con lei di quando ero piccola (solo con mio padre) anzi soltanto quando aveva quegli scatti d’ira. Ricordo che una volta quando andavo in prima media buttò sia me che mio fratello fuori di casa per mezz’ora senza telefono. Non mi parlava quasi mai cercavo di creare un legame con lei ma lei mi ignorava totalmente. Soltanto poi quando ho avuto 14/15 anni abbiamo iniziato a legare e mi aveva raccontato pure che da piccola mi odiava (mi sono sentita distrutta appena me lo ha detto) tutt’ora litighiamo e quando si arrabbia alza comunque il tono della voce e non mi fa mai parlare, non riesco a dire manco una parola per poter spiegare o comunque discutere della situazione perché incomincia a insultarmi a male parole. Ha avuto un educazione severa da piccola però questo non toglie il fatto che lo deve fare ricadere su di me. Anche i parenti dalla parte di mia madre hanno questa mentalità per esempio mia zia (la sorella di mia mamma) una volta discutendo perché le avevo risposto male mi tira uno schiaffo in faccia fortissimo dicendomi che mia mamma faceva bene ad alzarmi le mani. Odio tutto ciò ora ho quasi sedici anni e ancora quando litigo con lei piango immediatamente, sono troppo sensibile e non riesco ad affrontarla perché mi fa proprio paura. Non facciamo neanche pace quando poi le passa mi inizia a parlare come se nulla fosse e quindi io per non farmi urlare in faccia nuovamente faccio finta di nulla. Ha dei comportamenti proprio maschilisti lo vedo proprio con mio fratello, ogni volta a lui lo fa uscire quasi sempre senza nessun problema poi quando glielo chiedevo io mi diceva si però quando tornavo a casa iniziava a farmi battutine e a trattarmi male e quindi di conseguenza non le chiedo quasi mai di uscire per la paura che poi mi trattava così. Quando lavora mi chiede di sistemare casa soltanto a me a mio fratello non le chiede mai nulla anzi sono stata io a insegnare a mio fratello come si facesse il letto, pulire i fornelli o stirare ( ha 21 anni ora). Sono proprio stanca di questa situazione ho sempre paura di quello che faccio da una parte non vedo l’ora di avere 18 anni e fare quello che voglio senza sentirmi il fiato al collo, mi sento imprigionata ho avuto anche problemi nel fare amicizia da piccola e tutt’ora li ho, tendo a chiudermi sempre e non raccontare dei miei problemi per paura di essere un peso o di essere giudicata. Da quando ho compiuto 14 anni ho iniziato a sentire un vuoto dentro di me ci sono volte che questo vuoto si sente di più e piango sempre. Mi sento sempre fuori dal mondo e mi sento in continuazione sola senza un punto di riferimento, non riesco neanche ad esprimermi con gli altri perché neanche io so cosa voglio non riesco proprio a pensare. Non so cosa ho però credo che sia dovuto a quello che ho avuto con mia madre. Scusate per il testo lungo però non mi ero mai sfogata di questo argomento con nessuno. Spero di non essere giudicata grazie.
Ciao Aghata, è molto toccante ciò che hai scritto e sicuramente anche i miei lettori ti hanno letta con attenzione e sensibilità. Hai fatto bene a “sfogarti” è liberatorio!
Scrivimi pure in privato se vuoi.
Ti abbraccio ❤️
Ho 44 anni e 2 figli, da quando sono madre ho scoperto che mia madre con me ha fatto tutto il contrario di quello che dicono di fare i psicologi infantili. iniziamo dai schiaffi dati così a caso era sempre arrabbiata, urlava,bestemmiava, mi faceva sempre sentire sbagliata ero sempre meno di tutti. Quando sono cresciuta mi disse che non ero né bella né intelligente ,chissà se qualcuno ti piglia? Si è ammalata ed è stata ancora più cattiva ,addirittura parlava male di me a tutti. 25 anni fa subbimmo un furto a casa mi disse che pensava fossi stata io a organizzare tutto. Un anno fa è morta ,poco dopo Natale, dopo un periodo di totale sofferenza, mi vergogno a dirlo ,ma mi sento libera,non c’è più nessuno che mi giudica( a parte mia sorella ma quella è un’altra storia)
Ciao Maria, deve essere stata dura! Grazie per aver voluto condividere, non è facile ammettere sentimenti ostili nei confronti dei propri genitori, ma non ha senso nemmeno santificare chi santo non è!
Ti abbraccio ❤️
Buongiorno, naturalmente anch’io come altri lettori ritengo di avere una madre tossica. Vorrei approfondire l’argomento ed ho provato a scaricare il pdf nella mia mail, ma non si è scaricato.
Buongiorno, prova a controllare lo spam , eventualmente se mi scrivi in privato posso inviartelo direttamente
A 63 anni ho deciso che l’ho supportata e sopportata fino alla sua età 92 anni ….vessazioni verbali continue…. fino a 10 anni fa con mio padre ci aiutavano a vicenda…dai papà ..dai Ro… e non è peggiorata è sempre stata così… adesso la affido a mio fratello …da un mese non ho più il mal di stomaco….
Esatto Rori, è importante rispondere a sé stessi e rispettare i propri limiti. Coinvolgere poi e chiedere aiuto anche agli altri membri della famiglia è sacrosanto..
Un abbraccio a te ❤️
Vivo sotto scacco di mia madre ormai da quando ero piccola, dapprima l’agonismo (nuotavo), ero messa sempre sotto pressione per i risultati, poi la scuola, volevo fare l’odontotecnico come mio padre ma nulla, mi ha cambiato scuola scegliendola lei, dovevo diventare chissà chi secondo il suo parere. Sono una persona paziente e che tende a cercar di soddisfare le esigenze e desideri di chi ama ma mi sono resa conto in questi anni che, mio malgrado, la vita mi ha imposto di dover sottostare a dati dettami che io non ho il coraggio (per svariati motivi). Il primo esaurimento nervoso risale alla prima superiore, scappata di casa ma poi tornata su consiglio di mia nonna, bravissima a scuola (studiavo come una pazza per non deluderla) ma sempre alla ricerca di qualcosa che potesse distruggermi. A 17 anni ho cominciato a bucarmi, eroina. Al contempo sono diventata anoressica e poi bulimica, pesavo 45 chili. Gli psicologi mi dicevano che sia la tossicodipendenza che il resto dei miei problemi erano legati alla figura di mia madre, una dirigente che pensava solo al lavoro e carriera. Sono sotto farmaci ormai da una vita, ho visto non so quanti psicologi e psichiatri per gli attacchi di panico che mi tengono compagnia da tantissimo tempo.
Ho avuto la fortuna, in comunità, di trovare l’amore della mia vita, ci siamo sposati ma non avevamo molte risorse quindi ecco che torna la figura di mia madre con il suo aiuto che puntualmente veniva rinfacciato ogni volta che nasceva una discussione.
Il mio matrimonio è finito nel 2021 a causa di un infarto che ha portato via mio marito subito dopo aver perso mio padre a distanza di un mese e mezzo.
Per mio figlio, nato nel ’95 ho voluto qualcosa di diverso, ho permesso a lui di decidere per la sua vita e solo per lui ho trovato la forza di contrastare mia madre che voleva “gestire” anche lui ma non ho VOLUTO permetterglielo. Mio figlio è una persona psicologicamente sana, vive distante da dove vivo io ma non manca giorno che non mi mando un saluto, di sua spontanea volontà. (anche questo ha creato discussioni, la sua decisione di trasferirsi per convivere ha dato a me la gioia di vedere mio figlio diventare uomo, a mia madre la rabbia). Cosa posso dire, mi sento una sorta di fallita incapace di prendere decisioni se non coadiuvate da consenso della “signora”, uno, perché è lai che paga il mio mutuo, io, ormai sola non potrei permettermelo con solo il mio lavoro. Sono tante le vicende che potrei portare ad esempio ma ho deciso che ormai è così, forse troppo tardi per dare un taglio, lei è anziana e per quanto mi abbia fatto soffrire nella vita è sempre mia madre e non posso lasciarla sola ora che anche mio padre non c’è più. Non voglio la pietà di alcuno, non m’interessa la pena ma solo volevo dire che a volte è la vita stessa a metterti in date condizioni e che non sempre è facile reagire se non si vuol dare dolore ma si preferisce far male a se stessi piuttosto che farlo ad altri.
Ciao Monica, ti ringrazio per aver voluto condividere la tua esperienza anche perché mi hanno scritto molte adolescenti che vivono una relazione tossica con la propria madre e sono certa che faranno tesoro della tua testimonianza. È difficile sicuramente e bisogna ricordare che dire di sì agli altri non deve essere un “no” a se stessi ❤️
Buonasera. Sono divorziato, ho due figli, un maschio e una femmina, ad oggi di 35 e 29 anni. Mia figlia ha sofferto molto del trattamento di serie B ricevuto dalla madre, la quale ha sempre rivolto le maggiori attenzioni al primogenito. A lui tutto è sempre stato permesso, concesso, gli errori fatti sono sempre stati giustificati. Alla femmina, non ne lasciava mai passare una. Risultato: divorzio, mio figlio ha cervello e reazioni che sembra a volte abbia 10 anni, e mia figlia ha sofferto tantissimo. Cerco di essere molto sintetico, dico solo che il mio compito è essere vicino a mia figlia, e collaborare alla sua determinazione, aiutandola ad andarsene da casa il prima possibile. La chiamo “sindrome del primogenito”. Giuro, ho gisto e vedo tantissime famiglie con questa particolarità. Ma, cosa succede alla donna partorendo un primo figlio maschio??
Ciao Luca, non succede niente, il punto è che il comportamento di questa donna è sbilanciato in entrambi i sensi. Due modi di trattare i figli opposti ed estremi ma, come hai potuto vedere, ha fatto danno in entrambi i casi.
Grazie per la condivisione!