Quando muore un genitore
Il conto alla rovescia
A un certo punto della vita, ti ritrovi a guardare un calendario e a pensare che su quei 12 fogli, c’è già scritta una data, quella che mai avresti voluto pensare si potesse avvicinare, si dovesse improvvisamente concretizzare.
Perchè sì lo sapevi già, che prima o poi sarebbe accaduto, ma il punto è che quel giorno sarebbe stato sempre poi…
Invece un giorno improvvisamente ( forse nemmeno tanto), qualcuno ti dice che il conto alla rovescia è iniziato davvero. La macchina è andata in tilt. Tu devi avere il coraggio di lasciarli andare..
Qualcosa ha smesso di funzionare, e tu devi fartene una ragione perchè infondo è vecchio. Anzi ti senti addirittura in colpa se manifesti il dolore di non riuscire ad accettare ciò che è nel naturale corso della vita. C’è chi questo privilegio della vecchiaia non lo ha avuto.
C’è chi non ha goduto dei suoi saggi consigli che lo hanno aiutato a crescere, a scegliere, che gli ha insegnato a mettere il primo chiodo, a tinteggiare le prime pareti, che gli ha spiegato la prima difficoltà, c’è chi non è riuscito ad accompagnarlo negli ultimi respiri.
Ecco insomma non devi chiedere tanto di più..
Quando muore un genitore
Ma davvero ci si aspetta che un figlio possa essere così razionale davanti
all’inevitabile momento del distacco?
Non è facile, perchè si resta figli per sempre!
Non si smette mai di aver bisogno della figura genitoriale, e se anche ormai hai smesso da tempo, da tanto tempo di viverci assieme, di ascoltarne le prediche, di andare ad appoggiarti, il solo pensiero di saperli comunque lì pronti ad aprirci la porta, le braccia ed il cuore, ci ha sempre fatto vivere nella sensazione di una tacita protezione… La gioia nel vederci che sia passato 1 giorno oppure 1 anno, è immutata.
I vecchi, tosse secca che non dormono di notte
Seduti in pizzo a un letto a riposare la stanchezza
Si mangiano i sospiri e un po’ di mele cotte
I vecchi senza un corpo
I vecchi senza una carezza…I vecchi, anima bianca di calce in controluce
Occhi annacquati dalla pioggia della vita
I vecchi soli come i pali della luce
E dover vivere fino alla morte
Che fatica… i vecchi
Quando muore un genitore
La clessidra è capovolta
E invece sì dobbiamo accettare che siamo adesso noi che dobbiamo aiutare loro.
Loro ci aiutavano ad alzarci quando cadevamo, adesso noi dobbiamo aiutarli a farli sedere ed esortarli a non alzarsi per non farsi male..
Dobbiamo guardarli negli occhi e rassicurare loro che ci siamo e siamo pronti ad accompagnarli nel viaggio del cerchio. Possiamo farlo, ce la possiamo fare e dobbiamo farcela. In fondo loro ci hanno insegnato a camminare e a diventare ciò che oggi siamo, persone adulte..
Dobbiamo avere il coraggio, di lasciarli andare!
Stai vivendo questo momento? Hai bisogno di aiuto?