La Teoria dell’Attaccamento di John Bowlby

La teoria dell’attaccamento, sviluppata da John Bowlby negli anni ’50 e ’60, è una delle teorie più influenti nella psicologia dello sviluppo.
Bowlby sosteneva che il legame emotivo tra un bambino e il suo caregiver primario (spesso la madre) è fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo psicologico del bambino.
Questo legame, chiamato attaccamento, si forma durante i primi anni di vita e influenza le relazioni future del bambino, la sua autostima e la sua capacità di regolare le emozioni.
Concetti Chiave della Teoria di Bowlby
Bowlby descrisse l’attaccamento come un sistema comportamentale innato, progettato per garantire la vicinanza fisica ed emotiva tra il bambino e il caregiver (letteralmente colui che si prende cura del bambino).
Questo sistema si attiva in situazioni di stress, pericolo o bisogno, spingendo il bambino a cercare conforto e protezione.
Ma quali sono le figure di attaccamento per un bambino?
Il caregiver primario (di solito la madre) diventa la figura di attaccamento principale, ma il bambino può sviluppare legami con altre figure significative (padre, nonni, ecc.).
La qualità di questi legami dipende dalla sensibilità e dalla disponibilità del caregiver.
Attraverso le interazioni con il caregiver, il bambino sviluppa modelli operativi interni, ovvero rappresentazioni mentali di sé, degli altri e delle relazioni. Questi modelli guidano il comportamento e le aspettative del bambino nelle relazioni future.
Bowlby identificò quattro fasi nello sviluppo dell’attaccamento:
1. Fase pre-attaccamento (0-6 mesi): Il bambino non discrimina tra le persone e risponde in modo simile a chiunque.
2. Fase di attaccamento in formazione (6 mesi – 1 anno): Il bambino inizia a mostrare preferenza per il caregiver primario e sperimenta ansia da separazione.
3. Fase di attaccamento chiaro (1-2 anni): Il bambino cerca attivamente la vicinanza del caregiver e usa la figura di attaccamento come base sicura per esplorare il mondo.
4. Formazione di relazioni reciproche (dai 2 anni in poi): Il bambino sviluppa una comprensione più complessa delle relazioni e impara a negoziare la vicinanza con il caregiver.
Base Sicura
Bowlby introdusse il concetto di base sicura, ovvero la capacità del caregiver di fornire un ambiente stabile e rassicurante da cui il bambino può esplorare il mondo. Una base sicura promuove l’autonomia e la fiducia in sé stessi.
Stili di Attaccamento
Mary Ainsworth, collaboratrice di Bowlby, ampliò la teoria dell’attaccamento identificando tre principali stili di attaccamento attraverso il famoso esperimento della Strange Situation (Situazione Strana). A questo link trovate il video originale di Mary Ainsworth, ma ce ne sono tanti altri più recenti che si vedono meglio e che dimostrano la stessa cosa.
Successivamente, un quarto stile è stato aggiunto da altri ricercatori. Questi stili riflettono la qualità della relazione tra il bambino .
Attaccamento Sicuro
Il bambino si sente sicuro e protetto dalla figura di attaccamento. Quando il caregiver è presente, il bambino esplora l’ambiente con fiducia. In caso di separazione, il bambino può mostrare disagio, ma si calma rapidamente al ritorno del caregiver.
Una madre con uno stile di attaccamento sicuro è sensibile ai bisogni del bambino senza essere iperprotettiva.
Attaccamento Insicuro-Evitante
Il bambino evita il contatto con il caregiver e sembra distaccato emotivamente. Questo stile si sviluppa quando il caregiver è poco disponibile o rifiutante.
Può derivare da una mancanza di cura, il cosiddetto neglect materno di cui abbiamo parlato qui.
Attaccamento Insicuro-Ambivalente (o Ansioso)
Il bambino è ansioso e incerto riguardo alla disponibilità del caregiver. Può mostrare comportamenti contraddittori, come cercare il contatto e poi respingerlo. Questo stile si sviluppa quando il caregiver è imprevedibile o ipercoinvolto.
Attaccamento Disorganizzato
Il bambino mostra comportamenti contraddittori e disorganizzati, come avvicinarsi al caregiver e poi allontanarsi improvvisamente. Questo stile è spesso associato a traumi o abusi da parte del caregiver. Può derivare da dinamiche familiari disfunzionali.
Secondo me è utile conoscere la teoria dell’attaccamento poichè nella sua semplicità ci aiuta facilmente a riconoscere quale può essere stato il tipo di attaccamento che abbiamo avuto con la nostra figura di riferimento principale (la mamma o il papà) e anche con le altre importanti della nostra vita, come per esempio una nonna; e anche capire perchè ci rapportiamo in un certo modo nelle nostre relazioni adulte.
Inoltre interventi psicologici mirati, come la terapia individuale e familiare, possono aiutare le madri a sviluppare uno stile di attaccamento più sicuro e a promuovere un ambiente familiare più equilibrato e sano.