Psicologa e Psicoterapeuta: Dott.ssa Marilena De Micco
Ci sono esattamente 2 momenti nella vita di ognuno di noi, che inevitabilmente si ripetono ciclicamente 2 volte l’anno, in cui diciamo…” da settembre giuro.. o a gennaio giuro…cambio!”
Ecco questa è la tipica frase del buon proposito che ripetiamo da quando non siamo più bambini ma esseri senzienti che devono provvedere alla propria vita.
Il problema nasce però dal fatto che generalmente il buon proposito è sempre lo stesso.
Riflettiamo e quante volte abbiamo detto..” Basta da domani mi metto a dieta“; oppure basta con l’anno nuovo cambio vita, cambio lavoro, lo lascio, e così di seguito parlando di cose che sappiamo bene potrebbero darci benefici, farebbero la differenza ma che non facciamo.
L’uomo è un animale abitudinario, e cambiare qualcosa nella nostra routine vuol necessariamente dire mettersi in discussione, e si sa non sempre siamo disposti a farlo, la nostra parte razionale fa a cazzotti con l’irrazionale.
Arrivano però dei momenti in cui scatta la famosa molla e quella tal cosa che a lungo rimandiamo, semplicemente diventa naturale da fare.
Le cose nella vita cambiano, è naturale e ciclico e quando abbiamo attraversato il cambiamento tanto desiderato ci ritroviamo dopo poco a vivere una nuova quotidianità.
La sensazione del cambiamento ci stimola, ci induce a metterci in discussione, ci da piacere… Ma perchè è così difficile? perchè il noto rassicura e l’ignoto spaventa.
Quando soffia il vento del cambiamento, c’è chi costruisce muri, chi mulini a vento.
E’ importante spesso farsi seguire in questo processo così radicale della nostra vita, in quanto si andrà incontro ad una significativa resistenza, che può, attraverso la relazione tra paziente e terapeuta, trovare un campo di positività che aiuta ad attraversare questa resistenza trasformandola in passaggi sani.
È sicuramente un’esperienza che sconvolge gli equilibri portando con sé una buona dose di stress. Il lato positivo c’è, ogni novità può essere incredibile perché ci regala un mare di nuove opportunità. Diceva Seneca “È l’animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi”.
Innanzitutto bisogna credere nelle proprie potenzialità, lavorando quando occorre sulla propria autostima.
Immaginiamo di percorrere il solito tragitto verso casa…ad un tratto ci accorgiamo di un sentiero laterale che non avevamo mai percorso.
Siamo dubbiosi, o spaventati all’idea di percorrerlo? Siamo curiosi, fiduciosi di quello che potremmo trovare, delle meraviglie che ne potrebbero conseguire? L’atteggiamento con cui affrontiamo le novità del cambiamento è fondamentale. Certamente con la fiducia e una sana dose di curiosità diamo a noi stessi la possibilità di uscire dalla comfort zone, che è sì confortevole perchè conosciuta ma negativa nel momento in cui ne percepiamo i soffocanti limiti.
Dobbiamo trasformare la paura in un’apertura verso il nuovo, diventando ricettivi nei confronti della vita.
Non si dovrebbe commettere l’errore di ragionare e concentrare le proprie energie mentali solo su ciò che si vuole smettere di fare, su dove non si vuole più vivere, lavorare, con chi non si vuole più stare, invece si dovrebbe definire, chiarire, dettagliare, esprimere dove si vuole andare.
Vorrei concludere con una citazione di Harry Ford che non aveva speso la sua vita per la psicologia, bensì per essere uno dei più grandi fondatori d’auto, ma che con una frase racchiuse il senso di come intendere il cambiamento.
Se fai sempre quello che hai sempre fatto otterrai sempre quello che hai sempre ottenuto.