La normalità-il concetto sbagliato
Il mondo attraverso gli occhi di una persona “normale”
Siamo proprio certi che abbiamo ben chiaro il concetto di normalità?
E soprattutto esiste davvero un canone per definirlo?
Quante volte al giorno ci imbattiamo in persone che non la pensano esattamente come noi, che non hanno gli stessi gusti nel vestire, nel mangiare, che non guardano gli stessi film che piacciono a noi?
Nonostante ciò però scegliamo comunque di poterle frequentare, di poter avere con loro relazioni sia pure solo temporanee, ma comunque non alziamo un muro.
Ci professiamo un popolo civile, di larghe vedute, rispettoso dei pensieri altrui… ma queste sono perlopiù chiacchiere di perbenismo, che ci permettono di omologarci nella SANA NORMALITA’, perchè crediamo sia questo il concetto di normalità.
Siamo tutti pronti a condannare il razzista di turno, l’omofobo di cui si parla al tg, la notizia del giorno sui social, tanto capita agli altri….
Ma cosa accadrebbe se un giorno nostro figlio ci portasse a casa un compagno/a con la pelle diversa dalla nostra (non negro, non di colore, non nero.. come dire per non offendere???), oppure se avesse il burqa, se avesse Allah nel cuore a posto di Gesù Cristo?
E se addirittura ci portasse a casa un compagno/a del suo medesimo sesso? Siamo assolutamente certi che la cosa non creerebbe alcun turbamento?
Il mondo ci vuole in un certo modo.
Il vero concetto di normalità
- Se sono grassa, obesa, devo assolutamente dimagrire, e non perchè mi fa male, perchè rischio scompensi cardiaci, piuttosto che affaticamenti nelle articolazioni, ma perchè divento brutta, oggetto di bullismo, di offese gratuite.
- Sono gay?, sono deprecabile, sono inaccettabile, sono nato sbagliato, sono bersaglio!
- La mia razza non è celtica, quindi sono nulla!
Ciò che non ci assomiglia ci destabilizza
Tutto ciò che non fa parte della nostra cultura, ci fa paura perchè non lo conosciamo, perchè non ci è stato insegnato.
La religione ad esempio, per noi cristiani cattolici la nostra è l’unica comprensibile, è l’unica giusta, è l’unica caritatevole, però proprio noi occidentali siamo quelli che meno mettono in pratica la parola di Gesù.
Le religioni islamiche agli occhi nostri sono inaccettabili, le pratiche cultuali obbligatorie, e la visione della donna afghana vittima.
La ripresa del regime talebano, e gli ultimi accadimenti di cronaca di questa estate, ha riportato le donne nella condizione di paura, verso le piccole conquiste ottenute negli anni precedenti quando nel 2001 riuscirono ad ottenere il diritto di voto, e la possibilità di togliere il burqa.
Ciò che per alcuni popoli è Cultura, nella nostra visione occidentale è Tortura.
Omologare le persone è un pò il senso che ogni paese vorrebbe fare adottando delle azioni politiche non sempre il linea con il pensiero comune.
Le persone sicure di sè non temono l’omologazione in quanto riescono a gestire la propria personalità anche se essa è fuori dal coro.
Chi invece è facilmente trascinabile, vive tutte le proprie insicurezze come difetti da eliminare, perchè ambisce ad omologarsi alla “normalità”. Non importa se questo vuol dire soffocare il proprio io, la propria felicità, il proprio benessere mentale e fisico.
La cosa importante è far parte del coro. Essere uguali agli altri, perchè solo questo ci rende “normali”.
E se invece ci rendessimo finalmente conto che l’omologazione ci sta rendendo persone snaturate, timorose, codarde prive dunque di una personalità che permettesse al mondo di andare avanti, anzichè retrocedere come assolutamente st accadendo?
La normalità-il concetto sbagliato
Siamo proprio certi che il progresso in questo caso abbia fatto miracoli?
Quanto più vogliamo che tutto sia normale e che tutto passi per lecito, tanto più, assume dei toni di caratteri alterati.
Un esempio su tutti è il GAYPRIDE, l’omosessualità che grazie a Dio inizia a essere accettata (sempre se non ci capita in famiglia…..) come uno stato naturale delle cose, perchè deve necessariamente essere ostentata in una carnevalata che ne scontorna il senso, gettando le persone che a tutti i costi richiedono legittimamente di esser considerate uguali agli altri, in una kermesse che di normale non ha nulla?
Forse perchè se non urli e non ostenti nessuno ti ascolta?
Ma perchè per affermarci dobbiamo lottare? dobbiamo urlare? dobbiamo imporci?
Riflettiamo perchè in fondo l’uomo non è nato libero, e libero ahimè non lo sarà mai.. Abbiamo bisogno di guide, di mentori. Certo non esiste chi ha la bacchetta magica e può porre rimedio a tutte le ingiustizie del mondo, non nascerà mai alcuna persona che potrà equiparare i cervelli del mondo, nemmeno quelli di chi ci guida.
Possiamo però prenderci cura delle nostre emotività, delle nostre diversità, imparando ad ascoltare le nostre emozioni, imparando ad accettare chi non ci somiglia, chi non ci rappresenta, chi temiamo.
Possiamo farci seguire e guidare e provare a convivere con tutti gli altri che non sono IO.
Contattami proviamo ad abbattere assieme certi muri…