Il bisogno dell’altro nella coppia tossica

Il bisogno dell’altro nella relazione tossica.

Il bisogno dell'altro nella relazione tossica

Avere bisogno in maniera patologica dell’altro è una costante nelle relazioni di coppia tossiche.

In una coppia quando non ci si evolve allo stesso modo nel corso del tempo le cose cominciano ad

andare male.

Se uno dei due assume il ruolo di chi comprende sempre, chi pazienta, chi accoglie l’altro in tutte le

situazione, chi giustifica….vuol dire che ci sarà  una controparte completamente speculare, quindi,

continuando il nostro esempio, ci sarà l’altro capriccioso, l’altro che si lascia portare dalla sua stessa

emotività senza contenimento, l’altro richiedente, ecc

Nella coppia tossica l’emotività è fatta di tanta insicurezza, bassa autostima, è fatta di gelosie, sospetti e sfiducia che

ovviamente inficiano il rapporto anche perchè non vengono tenute per sè  ma vengono “sfogate” sull’altro e creano

tensioni.

Il bisogno dell’altro nella relazione tossica, in un primo momento, sembra un incastro perfetto, ma non lo è; resta un

incastro tossico.

Ma cosa significa entrare in una relazione di bisogno ?

Significa che si vogliono dall’altro soddisfazione dei propri bisogni fondamentali e questo non basterà mai!

Essere in una situazione di bisogno emotivo significa, per dirla con le parole di Osho, essere un

“mendicante” che ha continuamente bisogno che dall’altro “piovano” “cose”..amore,

comprensione,compassione, valorizzazione, incoraggiamento…

perchè tutte queste “cose” dentro di lui non le sente e si diventa legati all’altro a doppio filo anche

perchè la paura è che se l’altro se ne va si porta via con sè tutte queste “cose”, quindi mal si

sopportano i cambiamento, ad esempio di lavoro, di città, o qualunque variabile che possa subentrare

nella vita di coppia all’improvviso.

Il bisogno dell’altro nella relazione tossica.

Nelle coppie nate da poco tempo, anche se ci si accorge di questi meccanismi di attaccamento, di bisogno, di insicurezza

dell’altro, si ha la tendenza ad avere pazienza.

All’ inizio di una relazione,  l’adulto della coppia, cioè la persona emotivamente più matura, porta pazienza,

perchè comprende i meccanismi dell’altro “bambino” che ha a fianco e cerca di essere paziente.

Se è vero che da una parte è gratificante sentire che l’altro ha bisogno di te, nel

lungo periodo è molto faticoso e spiacevole, perchè in realtà la speranza che ha

l’adulto della coppia è quella che l’altro cresca, che con  il tempo, amore e

pazienza queste cose si modificheranno.

Se invece col passare degli anni questo non succede, fare da genitore al proprio

compagno o alla propria compagna, non è il massimo e diventa poi

decisamente pesante.

Anche poco attraente in realtà perchè l’insucurezza non è attraente.

Con il passare del tempo l’altra persona si potrebbe stancare di determinati comportamenti, potrebbe

aprire gli occhi sulla situazione e decidere che non vuole aspettare più perchè magari ha perso fiducia

sul fatto che le cose cambieranno, perchè è passato già tanto tempo e non è cambiato nulla,

ad esempio.

Arriva, ad un certo punto, la fine dell’idillio e ci si chiede: ma voglio stare con questo tipo di persona?

Bisogna comprendere che ,al di là delle innumerevoli caratteristiche positive che un partner può avere per noi, se si

tratta di una persona che si relaziona per bisogno, che si lega per bisogno, ad un certo punto ci si sente proprio privi di

energia, depauperati anche perchè si può fare tanto ma non basta mai: il problema del “mendicante” all’interno di una

relazione di coppia tossica è proprio questo.

Chi ama per bisogno sta cercando fuori quello che dovrebbe cercare dentro.

In questo articolo non mi soffermerò sul perchè una persona possa aver

maturato nel corso del tempo delle insicurezze tali da arrivare ad

amare per bisogno e non per scelta, però diciamo che è molto frequente

purtroppo che le relazioni di coppia siano degli incastri di bisogni.

Ognuno cerca dall’altro la soddisfazione dei propri bisogni emozionali

fondamentali, quindi il bisogno di essere amato, di essere capito, di

essere contenuto, considerato , ecc

Una persona matura, adulta dal punto di vista emotivo, basta a se stessa nel senso che si vuole bene,

 si ama ed è sicuri di sè, perchè conosce il proprio valore.

Si conoscono i propri pregi e i propri difetti, le proprie capacità e i propri limiti, e questo non

spaventa ma ci si conosce con serenità, e non si cerca continuamente ad esempio l’ approvazione di un

compagno, si cerca piuttosto qualcuno che abbia una maturità emotiva che sia in grado di

condividere, di crescere…nel rapporto di coppia c’è sempre una grandissima possibilità di crescita

reciproca, il reciproco sostegno in situazioni di maturità emozionale ci valorizza, nel senso che esalta

ancora di più il nostro valore.

Quello che siamo e sappiamo di essere può essere meglio sostenuto dall’altro in un momento di confusione o difficoltà

che certamente ci può capitare nella vita.

Quindi l’altro è un aiuto, un facilitatore, un compagno nel senso cameratesco del termine, un alleato ma non un

genitore.

E’ molto triste relazionarsi per bisogno perchè si ha sempre la paura di perdere, si ha sempre la paura dell’abbandono

ed è infelice vivere  nella paura che la stessa persona che ci dà ci può anche togliere.

Se invece, non abbiamo bisogno dell’altra persona, ma ci scegliamo, scegliamo di stare insieme,  se l’altra persona ad

un certo punto decidesse di andarsene…beh sarebbe un grandissimo dolore ma non si porterebbe nulla con sè di noi

stessi.

La nostra pienezza emotiva  non verrebbe intaccata.

Non rimarremmo fragili e insicuri, non rimarremmo soli perchè siamo sempre in compagnia di noi stessi.

Ci sarà il dolore ovviamente, il dolore per la perdita, il lutto per la perdita della persona amata ma  si

elabora e si affronta e si esce dall’altra parte di questa elaborazione completi, senza pezzi mancanti

perchè non mancavano prima e non mancano dopo.

Mi auguro che le mie parole possano esserti state utili e se desideri il mio aiuto non esitare a

contattarmi.

Marilena De Micco

Mi chiamo Marilena De Micco, ho conseguito la laurea in Psicologia clinica e di comunità nel 2002 presso l’Università “Sapienza” di Roma; nel 2010 la specializzazione in Psicoterapia presso la Scuola Europea di Formazione in Psicoterapia Funzionale di Napoli e nello stesso periodo mi sono formata nei trattamenti antistress. Ho voluto coltivare anche la passione per l’insegnamento che già era nata alle superiori, dove ho preso il diploma Magistrale, infatti parallelamente alla professione di psicoterapeuta si è sviluppata anche quella di formatrice presso scuole pubbliche e private, sia in qualità di docente esperto esterno che di tutor interno su diversi temi di interesse psicologico. Già in giovanissima età avevo deciso cosa avrei fatto da grande e con impegno e perseveranza posso dire di essere tra i fortunati che fanno esattamente quello che volevano fare e che coincide con una passione. Sono moglie e madre di due adolescenti e come molte donne mi organizzo per trovare un equilibrio tra vita privata e vita professionale. Divido il mio tempo tra aule e studio privato, famiglia, amici e corsi di vario genere per continuare a curare anche la mia stessa formazione. Curo questo sito web da quasi due anni promuovendo la mia professione e condividendo articoli di interesse psicologico e formativo, nonchè contenuti gratuiti. Mi auguro tu possa trovare in questo sito l’aiuto che cerchi o le informazioni di cui hai bisogno, e se desideri lasciare un commento agli articoli che hai trovato interessanti sarò ben lieta di risponderti!

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