
La vita è un insieme di avvenimenti
di cui l’ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l’insieme.
Italo Calvino
Dalla sindrome di adattamento allo stress cronico
Oggi anche il tuo dottore sarà d’accordo nel considerare lo stress cronico come la base di molte malattie; e questa è una presa di coscienza importantissima per capire come intervenire su di esso.
Quello che sappiamo sullo stress non ha nemmeno cent’anni, perchè tutte le nozioni sul concetto di stress hanno come punto di partenza gli studi di H. Selye il quale nel 1956 definisce lo stress come
“la risposta aspecifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso” e lo considera come una delle cause predisponenti le malattie.
Selye, studiando la sintomatologia negli animali, chiamò tale risposta “Sindrome Generale di Adattamento“.
Tale sindrome si sviluppa in tre fasi:
- Reazione d’allarme, in cui l’organismo è improvvisamente esposto a stimoli nuovi ed ha una sintomatologia specifica in cui sono presenti: tachicardia, perdita del tono muscolare, ipotermia e riduzione della pressione sanguigna.
- Se l’elemento stressante (stressor) non accenna a terminare, l’organismo per sopravvivere dovrà affrontare la seconda fase di resistenza in cui si adatta, per così dire “sopporta” il fattore stressante.
- Se il fattore perturbante persiste, si arriva alla terza fase di esaurimento, caratterizzata dal crollo delle difese dell’organismo.
Quest’ultima fase è la più pericolosa, in quanto l’esposizione prolungata ad una situazione di stress può provocare l’insorgenza di patologie sia fisiche che psichiche.
In particolare, lo stress cronico attiva il circuito dell’asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene (IICS), il quale aumenta la secrezione di cortisolo.
Quest’ormone, anche conosciuto come ormone dello stress, se presente in quantità superiori alla norma provoca vari disturbi.
Dalla sindrome di adattamento allo stress cronico
Lo stress, in generale, non è da considerarsi esclusivamente come una risposta patologica, ma piuttosto una risposta adattativa e tale funzione adattativa rende lo stress inevitabile, così come le stesse parole di Selye chiariscono:
“Contrariamente a quanto si pensa di solito, noi non dobbiamo, e in realtà non possiamo evitare lo stress, ma possiamo incontrarlo in modo efficace, e trarne vantaggio imparando di più sui suoi meccanismi e adattando la nostra filosofia dell’esistenza ad esso” (Selye, 1956).
Gli stressors, ovvero gli elementi stressanti possono essere situazioni (per es. un lungo viaggio),
esperienze (per es. situazioni in cui provi emozioni intense)
o persone (per es. il capufficio, tua madre, ecc….)
e lo stress può essere di due tipi: eustress (eu: in greco, buono, bello)

o distress (dis: cattivo, morboso).
Un esempio di eustress può essere dover organizzare il proprio matrimonio;
tante responsabilità e decisioni importanti da prendere ma anche tante soddisfazioni!
Un esempio di distress può essere un licenziamento inaspettato (dello stress legato al lavoro ne parlo qui), oppure un divorzio.
Io, tu e tutte le persone, reagiamo agli eventi stressanti in modo diverso,
questo perché ognuno di noi fa esperienze diverse ed ha proprie strategie più o meno efficaci e creative che ha imparato ad utilizzare anche in maniera inconsapevole.
Ma quando le nostre strategie non sono efficaci per dei funzionamenti che sono cronicamente alterati in noi, allora ci troveremo impreparati e vulnerabili sia fisicamente che psicologicamente.
Dalla sindrome di adattamento allo stress cronico
Secondo il mio approccio terapeutico ogni individuo ha un proprio filtro Funzionale,
cioè ogni individuo attraversa un evento stressante (uno stressor) con tutto il proprio organismo: sistema emotivo, sistema cognitivo, sistema fisiologico e sistema posturale.
Tutto quello che hai passato nella tua vita di negativo può però aver alterato questo filtro,
per cui non riesci a sopportare nemmeno eventi del tutto normali perché li vivi con troppa angoscia e ti risultano quindi stressanti;
ciò non fa altro che alimentare lo stress e farlo durare ancora più a lungo impedendoti di ritornare ad uno stato di calma e benessere: questo è lo stress cronico.
Tra i sintomi più frequenti dello stress ricordiamo:
stanchezza, tachicardia, difficoltà di concentrazione, attacchi di panico, crisi di pianto,
attacchi di ansia, disturbi del sonno, facilità ad ammalarsi per l’abbassamento delle difese immunitarie,
iperattività, confusione mentale, irritabilità, ipertensione, cefalea, ulcera, e la lista continuerebbe!
Adesso che conosci qualcosa in più circa questo disturbo, se pensi di soffrirne ti invito a contattarmi
perché vorrei che tu conoscessi anche le soluzioni giuste per te: non devi conviverci per forza o aspettare semplicemente che passi!!
Puoi risolverlo e puoi farlo ora!
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Ultimamente soffro di ansia e stress dovuti alla fine di una relazione durata diversi anni. Questa situazione mi sta portando diversi disturbi psicosomatici come mal di testa, insonnia, tachicardia. So che dovrei superare la cosa ma ora come ora non riesco a buttarmi questa storia alle spalle. Su guna ho letto di rimedi naturali che possono aiutare a gestire lo stress, secondo lei possono funzionare? Almeno per provare a superare questa fase e poi lavorare sul mio benessere psicofisico. Grazie
Ciao Cristina, la fine di una relazione è una vera e propria perdita, quindi devi innanzitutto darti tempo. Purtroppo una quota di sofferenza è inevitabile; le soluzioni naturali sono un timido sollievo ma non ho nulla in contrario se pensi che possano andare bene per te in questo momento.
Punta su di te Cristina, metti il tuo benessere al centro e troverai la serenità.
Ti abbraccio ❤️